#lauilasiconfronta, buona la prima! Prima tavola rotonda a Gioia del Colle (Ba)

Grande successo per la tavola rotonda “Industria alimentare 4.0: la centralità delle persone tra nuove tutele, formazione e professionalità”, il primo appuntamento della rassegna #lauilasiconfronta, svoltosi oggi a Gioia del Colle nel Chiostro Comunale di Palazzo San Domenico. 

Dopo la relazione introduttiva del Segretario Generale della Uila Territoriale di Bari, Pietro Buongiorno, sono intervenuti il dott. Francesco Arbore, Responsabile Risorse Umane dello stabilimento di Bari Birra Peroni, il dott. Paolo Luca Bruschi, Responsabile per le Relazioni Industriali Italia della Granarolo spa, il dott. Antonio Notarnicola, Direttore Generale della Capurso Azienda Casearia srl. La Segreteria Nazionale è stata rappresentata dal Segretario Michele Tartaglione. 

Qui a Gioia del Colle, terra vocata ai prodotti agroalimentari d’eccellenza come il Primitivo o la Mozzarella – esordisce il Segretario Generale Uila Puglia, Pietro Buongiorno- abbiamo posto al centro dell’attenzione i temi del lavoro alimentare legati al valore strategico della formazione, alle nuove tutele ed ai percorsi di valorizzazione delle professionalità. Ormai il lavoro alimentare si basa su skill sempre più indispensabili: la conoscenza del digitale, la padronanza delle lingue, la capacità di problem solving che viene non da una attitudine ma da un approccio mentale che si costruisce attraverso la performance e l’esercizio continuo. La competitività aziendale non si costruisce solo con le macchine, con un upgrade tecnologico e soluzioni innovative che prevedano la robotica e finanche l’uso dell’intelligenza artificiale. No: la competitività si costruisce anche con la formazione e valorizzando le persone. Tutto si gioca sul terreno della conoscenza, sulla capacità di lavorare in ambienti digitali, sulla capacità di governare moli di dati che vanno catalogati, interpretati, gestisti in flussi sempre più complessi.

Durante il convegno sono stati presentati i dati di performance del settore.

L’industria alimentare cresce in valore, produzione ed export in un frangente congiunturale che vede l’industria manifatturiera arrancare. Nel 2022 la produzione dell’agroindustria è stata superiore di oltre 8 punti percentuali a quella media dell’intera manifattura, superando di ben 10 punti percentuali il dato del 2017. Allo stesso tempo, la produzione è cresciuta dell’1,3% rispetto al 2021, anno nel quale si era già registrato un aumento di ben 6 punti percentuali sul 2020. Una tendenza positiva confermata anche a gennaio 2023, con l’indice di produzione del settore che ha fatto registrare un balzo del 6% rispetto allo stesso mese del 2022. Questo dato è sicuramente frutto anche del contributo straordinario offerto dalle lavoratrici e dei lavoratori.

Il sistema sta reagendo meglio alle perturbazioni del mercato interno, grazie alla capacità di esportare il nostro Made in Italy. Il buono stato di salute della economia italiana è confermato anche dalla dinamica delle esportazioni complessive che, nel 2022, sono cresciute del 19,9% rispetto al 2021, raggiungendo i 625 miliardi di euro. Un contributo notevole è arrivato proprio dall’export del settore agroalimentare che ha sfondato la soglia dei 60 miliardi, arrivando a 60,7 miliardi di euro, che corrisponde a circa il 10% dell’export complessivo italiano.
 
Bisogna quindi valorizzare il ruolo della persona all’interno dell’azienda – conclude Buongiorno- Parlo di persone e non di lavoratrici o lavoratori perché dobbiamo imporre una nuova centralità della persona all’interno del mondo del lavoro. Individui con un proprio vissuto, con le proprie motivazioni, con le proprie competenze e con i propri bisogni. Solo una lavoratrice o un lavoratore pienamente coinvolto nel percorso che l’azienda sta intraprendendo, può condividere l’identità e la missione della stessaDal miglioramento della qualità del lavoro dipende anche un rafforzamento dei trend di crescita dell’intero comparto. Da qui la voglia di parlare di questi temi, di confrontarsi con chi è tra i protagonisti del settore dell’agroalimentare per portare avanti un modello di relazioni sindacali che poggia sulla sinergia operativa e sulla condivisione strategica delle traiettorie di sviluppo delle singole aziende che ci vedono coinvolti nella rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori“.