“Con la sottoscrizione odierna del protocollo d’intesa in materia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento del lavoro in agricoltura presso l’assessorato all’agricoltura della Regione Puglia, si creano solide basi per una sinergia virtuosa che vedrà impegnati nel contrasto al caporalato istituzioni, Organizzazioni Sindacali e di Rappresentanza delle imprese”.
Così Pietro Buongiorno Segretario Generale della UILA Puglia, commenta la sottoscrizione del protocollo approvato dalla Regione Puglia con la delibera n° 634 del 13/5/2025, firmato oggi dagli assessori regionali all’Agricoltura e al Lavoro, Donato Pentassuglia e Sebastiano Leo insieme ad Arpal Puglia, all’Ispettorato Interregionale del Lavoro di Bari, INPS Puglia, INAIL Puglia, alle Organizzazioni Sindacali e di Rappresentanza delle imprese.
“Come Uila Puglia siamo stati tra i promotori di questo importante risultato, congiuntamente a Fai e Flai ed alle Organizzazioni Datoriali – dichiara Pietro Buongiorno- al fine di valorizzare il ruolo degli Enti Bilaterali Agricoli Territoriali per rafforzare l’attività di incontro tra domanda e offerta di lavoro nel settore agricolo, contrastando il fenomeno del caporalato. Ritengo – continua il segretario generale Uila Puglia- che tutti gli attori coinvolti nella gestione del mercato del lavoro siano d’accordo sul fatto che la legge 199 del 2016, anche se rappresenta tutt’oggi una grande conquista sindacale e sociale, abbia un tallone d’Achille: all’aspetto repressivo non corrispondono soluzioni efficaci nell’intermediazione del lavoro. Come organizzazione sindacale lo ripetiamo da anni: si deve erodere il potere della figura del caporale dando risposte in materia di trasporti, alloggi e incontro tra domanda e offerta di lavoro. Oggi, con questa firma, si mette il primo mattone per creare strumenti che rispondano alle reali esigenze del comparto, anche per soddisfare le esigenze di manodopera delle imprese, nel rispetto dei diritti dei lavoratori. Una sinergia importante nella quale crediamo molto che, però, non deve essere fine a se stessa, ma deve dare concretezza al contrasto di tutte le forme di lavoro irregolare e di sfruttamento, dando slancio all’azione degli Enti Bilaterali Agricoli territoriali che, in virtù della loro natura di enti paritetici che uniscono Organizzazioni Datoriali e Sindacali, possono fungere da incubatori di politiche audaci e lungimiranti. Il settore agricolo ha bisogno di trasparenza, ma soprattutto di concretezza e pragmatismo. Alle parole – conclude Buongiorno- devono seguire i fatti perché altrimenti avremo un’agricoltura in cui le aziende sane che rispettano i contratti e le leggi sociali devono cedere il passo alle aziende senza scrupoli che assoldano caporali per sfruttare i lavoratori e competere al ribasso sui mercati, senza alcuna premura per la vita umana”


